La propoli in gravidanza: pro e contro del suo utilizzo

La propoli o il propoli che dir si voglia è un termine la cui etimologia deriva dal greco πρόπολη, che significa in modo figurato ” difensore della città “, termine attribuito a questa sostanza proprio perchè le api la utilizzano per fortificare le cellette dell’alveare e isolarlo da eventuali attacchi esterni. Da ciò che si può desumere è dunque una sostanza prodotta dalle api, le quali venendo a contatto con le gemme delle piante o con la corteccia degli alberi prelevano l’essudato resinoso, lo elaborano nel loro organismo, mescolandolo ad enzimi e pollini e lo arricchiscono così di numerose proprietà aggiuntive. La propoli è quindi una sostanza resinosa che può assumere svariate sfumature di colore: può andare dal giallo al marrone o ancora può assumere una colorazione nerastra. Ha un odore particolare ed aromatico. Gli alberi che maggiormente vengono prediletti dalle api per il prelievo della resina grezza da elaborare sono: il salice, la betulla, il pino e l’abete.

Da cosa è costituita questa particolare sostanza?

La composizione molecolare della propoli è abbastanza varia e non molto definita, in quanto può risultare diversificata in base al territorio di sviluppo delle specie vegetali e dal contributo delle api. Si conoscono per certo però le principali classi molecolari di cui la propoli è maggiormente costituita come le resine, che rappresentano la base di tale sostanza, composti organici anche provenienti dal corpo dell’ape, sostanze lipidiche come acidi grassi e cere ed infine minerali importanti tra cui: magnesio, calcio, potassio, sodio, rame, zinco, manganese e ferro. Sono state individuate anche alcune classi di vitamine: la B1, B2 e B6, la vitamina C, le vitamine E e P. Numerosissime sono le molecole di flavonoidi identificate nella propoli, che rappresentano una buona percentuale molecolare della sostanza.

E’ stata proprio la presenza delle molecole di flavonoidi ad aprire una controversia importante sull’utilizzo della propoli in gravidanza; attualmente, a fronte di constatazioni mediche, l’ago della bilancia si è spostato a favore dell’utilizzo, in quanto non ci sono evidenze scientifiche rilevanti che determinino che la propoli possa apportare danni al feto. In molti articoli ci è capitato di parlare di rimedi officinali il cui utilizzo in gravidanza era sconsigliato o per effetti indesiderati, sulla madre o sul nascituro, o per alterazioni che potevano mettere a rischio il fisiologico stato gravidico. Oggi invece poniamo l’accento proprio su un rimedio naturale che trova il suo utilizzo anche in gravidanza: la propoli. I pareri riguardo l’uso di questo rimedio terapeutico sembra siano controversi, in quanto il dosaggio di componenti contenuti all’interno dei metodi utilizzati per assumere la propoli ( caramelle, spray, sciroppi, etc ) possono variare in base al clima, alla stagione e all’ambiente ed essere perciò presenti in maggiore o minore concentrazione all’interno di un preparato standardizzato. 

La gravidanza è una condizione fisiologica che richiede qualche accortezza in più, senza però turbare con ciò la normale quotidianità, privandosi di vivere serenamente ogni azione nell’arco dei nove mesi. L’unica cosa che deve variare è la consapevolezza con cui si affronta il tutto, per tale motivo bisogna prestare maggiore attenzione ad alimentarsi bene, nelle giuste quantità e con i cibi adeguati, per fornire al nascituro tutte le sostanze basilari ed essenziali di cui avrà bisogno per lo sviluppo dei suoi organi e in generale per la sua crescita. E’ importante adottare uno stile di vita salutare, evitare ogni tipo di medicina di sintesi chimica e prestare molta attenzione anche ai rimedi naturali, a cui si potrebbe fare riferimento in casi di necessità, consultando sempre un esperto specialista. Ci sono ovviamente rare eccezioni nell’ambito curativo e terapeutico che è importante conoscere più dettagliatamente, in quanto potrebbero tornare utili. La propoli è una di queste! 

I principali effetti che gli vengono attribuiti

Risulta avere un potere disinfettante, anestetico, battericida, antivirale, antiossidante, cicatrizzante ed antibiotico naturale e proprio per questo è indicato per combattere i sintomi di raffreddamento ed i mal di gola. Su alcuni prodotti a base di propoli si può leggere l’avvertenza ” controindicato in gravidanza “, ma questo essenzialmente perchè, essendo un prodotto elaborato dalle api può avere un potere allergizzante, ma non si corre alcun rischio se non si è soggetti allergici. E’ importante anche leggere l’etichetta per verificare che la propoli si trovi in una condizione di purezza e non addizionata a sostanze conservanti come l’alcol, in quanto in queste condizioni potrebbe risultare dannoso per lo stato gravidico.

Come abbiamo accennato la propoli è stata oggetto di discussioni sul suo utilizzo in gravidanza, tanto che una circolare ministeriale del 2002 richiedeva un’etichettatura ben esplicita per gli alimenti che contenessero biflavonoidi, presenti anche nella propoli, poichè era stata osservata una correlazione tra queste molecole e l’insorgenza di leucemia infantile acuta, se fossero state assunte in gravidanza. Da ricerche scientifiche è emerso come alcune classi di flavonoidi sembra che inducano alterazioni cromosomiche, che si ripercuotono ovviamente sullo stato di salute del bambino. Per questo motivo fu bandito anche il consumo della propoli in gravidanza. Successivamente però si ritenne che le dosi limite di flavonoidi ritenute pericolose in gravidanza rimanevano comunque più elevate rispetto alle quantità di tali molecole rilevate nella propoli. Perciò si stabilì che i prodotti a base di questa sostanza naturale non potessero provocare mutazioni e quindi pericoli per il nascituro. Non sono state infatti rinvenute prove scientifiche che attestassero delle patologie associate all’uso della propoli in gravidanza. 

Inoltre per spezzare una lancia a favore dei bioflavonoidi contenuti nella propoli è necessario citare delle ricerche scientifiche effettuate sul tumore mammario e sul tumore alla prostata, che vedono interessate proprio queste molecole.

L’utilizzo della propoli sembra affondare le sue radici nell’antico Egitto, dove veniva utilizzato sicuramente per la mummificazione; in epoche successive esse era impiegata anche come vernice per proteggere gli strumenti musicali. Attualmente si usa come rimedio naturale per la produzione di caramelle contro il raffreddore o il mal di gola, come spray o sciroppo. 

E’ comunque sempre consigliato fare affidamento ai consigli medici di uno specialista, che analizza direttamente il singolo caso. La divulgazione di tali argomenti è perciò solo a scopo informativo. 

Cosa ne pensate dell’uso della propoli in gravidanza? Siete propensi ad assumerla in caso di necessità oppure ritenete opportuno che è meglio evitare?

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